Un disco che naviga sulle “alcune lacune” della vita: quei vuoti che sembravano incolmabili ora prendono forma, volume, peso, voce.

«A chi mi chiede che genere faccio rispondo “coolage”». alcunelacune sceglie di intitolare proprio con questo neologismo il disco con cui si presenta, tornando sulla scena musicale dopo una ricca avventura, con questo progetto totalmente nuovo, che del passato conserva l’esperienza e un gruppo di musicisti eccellenti, capaci di arricchire ogni brano in arrangiamento e colore. 
Il coolage è un’attitudine più che un genere musicale, una tensione più che una tendenza, un modo più che una moda.Il coolage tiene insieme immagini, suoni e parole che arrivano da luoghi, momenti e situazioni differenti. È un modo per mischiare, prendere in prestito, ispirarsi a musiche legate a territori e culture anche lontane. Coolage è un’attrazione per la musica popolare, per una culla che accoglie, una casa che conservi, un linguaggio che permetta di essere compresi. Nasce dal desiderio di “appartenere” ed interpretare a modo proprio qualcosa di condiviso, senza perdersi alla ricerca di soluzioni a tutti i costi “innovative” con l’ausilio di strumenti ormai onnipotenti. E’ la ricerca di sé in altri luoghi, in altri tempi, nell’altrove e nell’altro.

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Coolage non può prescindere dai rapporti, sia di collaborazione che di amicizia, per rendere sempre attuali i “bei tempi” e non doverli archiviare tra le esperienze “del passato”.È la volontà di essere ovunque e in qualunque momento, per ritrovare il valore insito in ogni cosa e gustare a pieno il presente e non vivere come turisti che, al termine del viaggio, tornano alla quotidiana routine, guardando con nostalgia le foto delle vacanze destinate ad ingiallire nel tempo. 
Coolage è un tentativo musivo fatto di mancanze, non di conoscenza. Di tensioni più che di elementi, di persone più che di stili. 
Per questo COOLAGE N°1, che esce dopo anni di “silenzio” è un insieme non ordinato, non preciso, di elementi che vogliono colmare le lacune. Una tensione esigente, che avvicina le melodie napoletane con i ritmi caraibici, la musica popolare, il blues, la bossanova, nell’impossibile tentativo di colmare i vuoti con la curiosità, l’ascolto, la ricerca e il prezioso aiuto di musicisti e artisti in situazioni, luoghi e momenti diversi.

Nel disco hanno suonatoValentina Colorni – coriGianluca Mancini – tastiereDonato Brienza – chitarraStefano Fascioli – basso e contrabbassoLucio Sagone – batteria Marco Bergamaschi – percussioni
Registrato da Gianluca Mancini presso il Mai Tai studio di Milano
AutoproduzioneRelease album: 14 gennaio 2021

Biografia

Napoletano di nascita, milanese di adozione, vive l’infanzia e la prima adolescenza sentendosi sempre straniero. Nel 1994/95 è a Lisbona, dove suona il sax on the road,  comincia a mettere le mani sulla chitarra e a scrivere le prime canzoni.  Dal 1996 al 1999 milita nel gruppo ska milanese Vallanzaska collaborando alla scrittura musicale e dei testi nel disco “Cheope”. A cavallo tra il XX e il XXI secolo scrive i primi brani per Susanna Colorni, in arte Suso, della quale i fratelli Carmelo e Michelangelo La Bionda producono il primo disco. Nel 2004 esce il primo disco “Solidamòr” (Akwaba Records – distribuzione Sony). Nel 2005 con gli amici della Saphary De Luxe è tra i soci fondatori del Circolo Arci Magnolia. Nel 2008 diventa padre per la prima volta. Chiude l’esperienza Solidamòr e lascia il Circolo Magnolia per dedicarsi alla famiglia e riprendere in mano gli studi. Nel 2019 entra in studio (dietro il mixer il suo vecchio socio Vallanzaska Gianluca Mancini). Nel 2021 escono due nuovi singoli: “Gioco di prestigio” e “Dimentica”. 


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